giovedì 31 gennaio 2008

Il Mago di Oz

da Il Mago di Oz di L. Frank Baum - Bur

...- Dev'essere scomodo essere fatti di carne ed ossa,- osservò meditabondo lo Spaventapasseri, - perchè si deve pensare a dormire, a mangiare e a bere. Però è vero che si ha il cervello e val la pena di avere tante seccature per poter pensare come si deve.-

mercoledì 30 gennaio 2008

Le T-Rex n°1

Ovvero le T-shirt realizzate dal Rex.

Nel periodo primavera-estate, visto che a disegnare non sono poi male, mi misi a personalizzare t-shirt per amici e per chi me le chiedeva.

Usavo il pennello nel caso il soggetto fosse un ritratto o, ad esempio, il manifesto di un film; mentre tenevo sempre pronte di scorte delle t-shirt realizzate con la tecnica dello stencil, ovviamente ognuna diversa dall'altra sebbene il soggetto fosse lo stesso.

Le maschere erano realizzate con cartoncino rigido e i colori utilizzati erano, rigorosamente spray acrilici, non solo perchè non sono tossici ma anche perchè non puzzano.

Questa è quella che mi piace più di tutte ed è il Sacro Cuore di Gesù che è morto in croce per noi e questo è il simbolo della Sua Passione. Credo sia uno dei simboli più riusciti della storia dell'umanità perchè trasmette un casino di forza ed energia. Credo anche che porti bene.

domenica 27 gennaio 2008

Kostia dice n°3


La religione è proprio una croce.

Dio è dovunque, suo malgrado.

Non credo in me stesso, sono ateo.

E' più facile che un cammello passi per la cruna dell'ago che una trave nel tuo.

Chi rompe poga.

sabato 26 gennaio 2008

Kostia dice n°2


Il futuro è adesso e tu sei in ritardo!

Tutto quello che ho lo devo all’ignoranza…degli altri.

Sempre e comunque, fuori luogo.

I miei difetti non li trovi in nessun altro.

giovedì 24 gennaio 2008

113 Racconti Giapponesi


113 ANTICHI RACCONTI GIAPPONESI - a cura di Serena Bisacca - Oscar Mondadori

UN SACCO DI BUGIE


Molto, ma molto tempo fa viveva un campione di bugie di nome Usugoro.
Un giorno il signore della provincia lo chiamò: "Si dice che tu sia molto bravo a raccontar bugie: potresti forse imbrogliare anche me?
Se riuscirai a farlo ti regalerò ciò che vorrai."

Usogoro assunse un atteggiamento rispettoso: "Grazie per la proposta, signore, ma distrattamente ho dimenticato il sacco delle bugie a casa.
Vi sarei molto grato se voleste inviare uno dei vostri servi a prenderlo: si trova su un piccolo cassettone."

Il signore acconsentì e venne quindi inviato un servo a casa di Usugoro.

"Non ho trovato nulla che assomigliasse ad un sacco di bugie. E' una delle tente invenzioni di Usugoro." disse il servo al suo ritorno.

Il signore di quella provincia era stato preso in giro sin dall'inizio.

mercoledì 23 gennaio 2008

Ballando in tanga un tango a Tangeri


Il Tango è un genere musicale per cui impazzisco. Non sono un gran cultore del genere, ma quando mi capita un tango suonato come si deve, non posso fare a meno di sentire un brivido a fior di pelle.

Questa tavola di Hugo Pratt, rende bene che cosa è un tango e che effetto fa alle persone. Questa musica magica nata in Argentina ai primi del '900 e che fu resa mitica nel mondo da Carlos Gardel che tra i suoi successi ebbe questa song:

MEDIA LUZ - 1925
Letra de Carlos César Lenzi
Musica de Edgardo Donatto

Corrientes tres cuatro ocho,
segundo piso, ascensor;
no hay porteros ni vecinos
adentro, cóctel y amor.
Pisito que puso Maple,
piano, estera y velador...
un telefón que contesta,
una fonola que llora
viejos tangos de mi flor,
y un gato de porcelana
pa que no maúlle al amor.

Y todo a media luz,
que es un brujo el amor,
a media luz los besos,
a media luz los dos...
Y todo a media luz,
crepúsculo interior,
que suave terciopelo
la media luz de amor.

Juncal doce veinticuatro,
telefonea sin temor;
de tarde, te con masitas,
de noche, tango y amor;
los domingos, te danzante,
los lunes, desolación.
Hay de todo en la casita:
almohadones y divanes
como en botica... cocó,
alfombras que no hacen ruido
y mesa puesta al amor...

martedì 22 gennaio 2008

Kostia dice - Avere o Essere


Ho deciso di alleggerire la barra a lato e così, un po' alla vola darò alle frasi celebri di Kostia un loro spazio. Ma non è la sola novità di oggi. Giusto 5 minuti fa ho aggiornato l'Agente Speciale Rocco pubblicando il secondo episodio di China Crisis (da non perdere!) .

Poi leggendo i miei vecchi fumetti, prima di dormire al posto di pregare il buon Gesù, mi sono imbattuto in Zorro Bolero, un altro fumetto incredibilmente profetico di Francesco Tullio Altan.
In Zorro Bolero, l'Altan immagina una Milano in mano ai preti e divisa dal resto d'Italia, cioè dal Sud Italia (che inizia sulla linea del Po). Insomma, nel comic c'è questa vignetta che non posso non condividere con te.

E dopo la vignetta ecco il primo blocco degli aforismi del Kostia:

L'idea non è di chi ce l'ha, ma di chi la fa!

L'idea chi ce l'ha, ce l'ha e chi la fa, la fa!

L'idea non è di chi ce l'ha ma di chi ci mette il copyright!

Chi ha, ha! Chi non ha...Ha Ha Ha!

E poi, figata delle figate, ho attivato i caratteri Hindi del Blog...così ora posso scrivere i messaggi segreti! Come questo: वाफ्फंकुलो मिन्चिओने!

domenica 20 gennaio 2008

La storia siamo noi


LA STORIA Volume 1 - AAVV - Mondadori

...L'antropologia dell'Ottocento aveva adirittura messo a punto delle scale cromatiche di riferimento per definire l'appartenenza di un individuo a un determinato gruppo razziale. Ai tre colori fondamentali, comunque, si preferì sostituire una nomenclatura: Caucasoidi, Mongoloidi, Negroidi...

Queste classificazioni razziali non hanno alcun significato biologico... Le popolazioni umane sono entità molto instabili anche per i moderni amanti delle classificazioni: vengono identificate dalle 3 alle 60 razze. Ma le frequenza geniche raccontano una storia diversa: tutte le popolazioni si sovrappongono se solo si considerano i geni isolati, e in quasi tutte le popolazioni sono presenti tutti gli alleli, però con differenti frequenze.

...Dai dati genetici emerge un quadro di popolazioni umane essenzialmente omogemeo e progressivo nel variare dei tratti. Dopo il fallimento del comportamentismo e dello psicologismo nel confortare teorie razziste, anche la genetica conferma l'assurdità di una pretesa superiorità razziale e l'inconsistenza del concetto di razza.

venerdì 18 gennaio 2008

La copertina perduta nel tempo


Questo è tutto ciò che mi è rimasto dei 10 mitici numeri del Corriere dell Paura dell' Editoriale Corno.
Era una rivista mitica, con fumetti rigorosamente marvel ed rigorosamente horror. Mi spiace di averli persi, ma mi è rimasta questa che forse è una delle copertine più belle. Lo zombie di sfondo è il signor Simon Garth, praticamente una specie di supereroe morto. E' il classico personaggio che potrebbe ridiventare un mito se ripreso da quel geniaccio di Alan Moore.

Per chiudere questo venerdì, ti lascio con una considerazione personale:

Anche se credo che MAI darò uno straccio di voto al sign. Galan ( pres. della Regione Veneto ), credo che comunque ( e ne sono strafottutamente convinto ):

Mejo un Galan in casa che un Bassolino alla porta.

Così ho parlato.

mercoledì 16 gennaio 2008

Il Rock ti da lo shock


Se hai del sangue nelle vene
Se hai il midollo nelle ossa
Son finite le tue pene
con il rock avrai la scossa

Skiantos

Domanda: "Mr Burroughs, qual'è il futuro del rock?"
Risposta: "La scultura!"

martedì 15 gennaio 2008

La stella dimenticata di Laurie Bloom


Prendi due francesi come Enki Bilal e Pierre Christin e sbatteteli nella Los Angeles degli anni '80 con una macchina fotografica e un taccuino degli appunti ed ecco che vi esce La Stella Dimenticata di Laurie Bloom, una sorta di documentario illustrato dove la nostra coppia di autori si mette alla ricerca di questa fantomatica attrice che ancora non ho capito se è realmente esistita o meno.

Con questa scusa, la coppia gira in lungo e largo la città, dal barrio ispanico sino a Beverly Hills, incontrando lo strano e variegato popolo che vive nella città degli angeli. Forse un'espediente artistico per raccontare, per raccogliere le memorie di un loro viaggio o di una loro vacanza.

Oppure Laurie Bloom è esistita veramente e le persone che hanno intervistato anche loro sono reali, magari rappresentate con nomi fittizi. Allora ciò che abbiamo davanti è veramente una realtà piena di sorprese e con mille sfaccettature, di ricchezze e di miserie sia spirituali che materiali.

Di Pierre Christin non vi so dire molto in questo momento, ricordo che ha sceneggiato, se non adirittura disegnato, le avventure spaziali di Valerian: peraltro molto intriganti.

Di Bilal ne so qualcosina di più, ad esempio che ha scritto pietre miliari del fumetto come Sterminatore 17 e la Trilogia di Nikopol che sicuramente è l'opera che più di ogni altra l'ha reso celebre; tanto che nel 2004 ne ha ricavato un film, da lui stesso diretto e intitolato Immortal ad vitam: che a mio parere val la pena di esser visto.

Le immagini-documento che illustrano il viaggio di Bilal e Christin sono foto, anzi erano foto prima che il Bilal ci mettesse la sua velando la realtà a colpi di acrilico e pennarello, portando la Los Angeles reale nel suo mondo inquietoso (bella questa parola!) fatto di decandenza e di fantasmi.

La realtà vista dagli occhi di Bilal e raccontata dalle parole di Christin: una meta-realtà insomma.

Mi resta sempre il dubbio di sapere se questa Laurie Bloom è realmente esistita o meno.

domenica 13 gennaio 2008

I seguaci di Mercier


LE PRESENZE INVISIBILI - Antologia di racconti di Philip K. Dick - Volume 4 - Mondadori

da I SEGUACI DI MERCIER

-Prendiamo la parola Caritas- stava dicendo Crofts. -Secondo lei, cosa significa esattamente, nel senso in cui la usa San Gerolamo? Carita? Non direi.E allora cosa? Amicizia? Amore?
Joan disse:-Il mio campo è il buddismo zen.-
-Ma tutti sanno cosa significa caritas- protestò Crofts. -Nel latino del tardo impero significava la stima reciproca fra gli uomini buoni.- Alzò le sopraciglie grigie con aria severa.
-Desidera questo lavoro, signorin Hiashi? E in questo caso, perchè?-
-Voglio predicare il buddismo zen ai cinesi comunisti di Cuba.- disse Joan- Perchè...- Esitò...

sabato 12 gennaio 2008

Quintino Tarantino


Quando, un bel po' di anni or sono, vidi su Fuori Orario del Ghezzi il film Stalker di Tarkoskij, rimasi incredibilmente incollato allo schermo per vedere come andava a finire questo film che non conscevo.
Stalker racconta di 3 (4?) persone che si affidano a una guida (uno Stalker appunto ) per affrontare una Zona in cui avvengono fatti incredibili, terribili ed è popolata da creature mostruose.

Il fatto è che per due ore e mezza di film, non succede nulla; il nulla assoluto: niente mostri, niente prodigi, niente fatti incredibili. Solo paesaggi in disfacimento, senso di tragedia, di ineluttabilità, di fine. Hai presente l'accoppiata di comici che prendono in giro i film polacchi a Zelig? Ecco, una cosa del genere (anche se stiamo parlando di cinematografia russa).

Dopo aver visto Stalker, non ho potuto fare a meno di guardarmi anche Solaris (quella con G. Clooney è una cover) e Sacrificio, tutti di Tarkoskij. Mi sono piaciuti tutti e tre, nonostante l'impegno che richiedono, specie Solaris che è un invito al suicido.

Delle gran dormite profonde me le sono fatte con: Pulp Fiction, Le Iene, Dal Tramonto all'alba, Desperado, Kill Bill. Film così insulsi e pieni di nulla raramente mi è capitato di vederli. Specie Le Iene che dopo venticinque minuti di film avevo già indovinato tutto lo sviluppo della sceneggiatura...a dire il vero, dopo mezz'ora mi sono addormentato e mi sono risvegliato nel finale solo per scoprire che c'avevo azzeccato.

Ogni film di Tarantino che ho visto, mi sembrava d'averlo già visto, tutto scontato, così scontato che nemmeno il mio Agente Rocco è così scontato. Solo film ben confezionati. Quando poi vado a scoprire che il Quintino ha pure rubato a piene mani dalla cinematografia poliziesca italiana, allora tutto mi si spiega.

Quello che non mi spiego è il perchè piaccia e perchè venga osannato. Come non mi spiego perchè c'è gente che si diverte guardando gli show del bagaglino.

E' una cosa che proprio non riesco a capire, comunque, il mondo è bello perchè è vario, io mi sento sempre e comunque fuori luogo e i coglioni sono sempre in due.

Oggi è sabato e quindi...stacco la spina.

giovedì 10 gennaio 2008

Per riscaldarti in questo inverno



mercoledì 9 gennaio 2008

Ti ricordi degli orsi in Sicilia?

LA FAMOSA INVASIONE DEGLI ORSI IN SICILIA - Dino Buzzati - Oscar Mondadori

Erano infatti i cinghiali del Sire di Molfetta, cugino del Granduca, che venivano alla riscossa. Invece dei soldati, questo importante signore aveva istruito alla guerra un'armata di grossi porci selvatici che erano furiosi e valorosissimi...
...E allora il mago si frugò nelle tasche, ne trasse la bacchettina, pronunciò alcune strane parole sottovoce, tracciò dei segni nell'aria...
Ed ecco un cinghiale, il primo, il più grosso di tutti, staccarsi improvvisamente da terra, gonfiarsi e gonfiarsi, tramutandosi in un vero e proprio pallone...

NOTA

Questo bellissimo racconto di Buzzati lo consiglio a tutti coloro a cui piacciono le storie divertenti e leggere. E' un racconto avvicente adatto anche e sopratutto ai bambini, ma che si fa leggere bene anche dagli adulti che non hanno perso il dono dell'innoncenza.
La cosa più pregevole è che è un ROMANZO ILLUSTRATO!!! Ricchissimo delle meravigliose illustrazioni realizzate dallo stesso Buzzati.


domenica 6 gennaio 2008

L’America dei padri pellegrini

Quando si pensa alla colonizzazione del nord America la mente riporta immediatamente all’espansione dei coloni verso l’ovest, verso il Far West. Più difficilmente si pensa alla prima colonizzazione, quella dei padri pellegrini che per primi occuparono, espropriandole agli indigeni, le coste dell’ Est.

E’ in questo scenario che si svolge TUTTO RICOMINCIO’ CON UN’ESTATE INDIANA, un mirabile fumetto realizzato dalla magica accoppiata Pratt e Manara.

La storia inizia dalle parti di Plymouth, poco lontano da Cape Cod, quindi se non erro dovremmo essere in pieno New England. Sono luoghi di per se ricchi di storie e racconti visto che sempre in questi luoghi è vissuto H.P. Lovecraft, il signor Hermann Melville e sono lo sfondo in cui si svolgono le avventure di Jessica Fletcher (La Signora in Giallo).

Ma il racconto di Hugo Pratt e Milo Manara si svolge qualche secolo prima della venuta al mondo dei personaggi sopraccitati e più precisamente intorno alla metà del 1600, quando i primi coloni, ancora sudditi della corona britannica, vivevano, non senza astii e dissidi, fianco a fianco con i nativi americani.

La storia inizia con un allegro stupro della nipote di un predicatore compiuto da due aitanti ragazzotti indiani. Stupro che dopo poche vignette viene prontamente vendicato da un giovane colono che pensa bene di impiombare e scotennare i ragazzetti in fregola scatenando una reazione a catena dagli effetti imprevedibili e disastrosi.

In un crescendo di ineluttabili eventi la guerra tra coloni ed indiani sarà inevitabile, ma questo non è soltanto un racconto di guerra, ma un un’intricata vicenda che vede coinvolti numerosi protagonisti; una vicenda dai risvolti truci ed imprevedibili che non inizio nemmeno a raccontarti per non privarti del piacere della lettura.

Una bella storia, ricca e avvicente dunque, come se non bastasse è mirabilmente illustrata da un Manara in piena forma, capace di riportare il lettore nell’epoca con una descrizione quasi fotografica dei personaggi, dei costumi e dei paesaggi.

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